Dancæstral (si pronuncia daːnsɛs.tɹəl) è la combinazione delle parole ‘Dance’ e ‘Ancestral’.
La loro unione esprime una danza puramente istintiva, dove il corpo si muove libero, guidato solo dal coinvolgimento emotivo prodotto da una musica trascinante.
Questo è ciò che succede quando si è presi dalla foga o si è estasiati mentre si suona o si assiste ad un live. La musica dei Dancæstral nasce per provocare questa reazione puramente umana, primordiale e istintiva che si scatena quando ci si lascia andare ad essa, liberi da tutti gli oggetti, le convenzioni e gli schemi che ci assorbono, limitano, ostacolano.
I suoni coinvolgono tutto il corpo che si muove in modo scoordinato, bizzarro e senza senso.
Cadono le barriere, le aspettative verso gli altri, la paura di mostrarci. In questi momenti siamo solamente la “canticchiante e danzante merda del mondo” come direbbe Tyler Durden di Fight Club.
Quando questo accade, quello che ne esce fuori è una contaminazione tra atmosfera, adrenalina, rabbia ed estro; ciò che a noi piace definire appunto: ‘Dancæstral’.
Il primo album della band gravita intorno all’idea ipotetica secondo la quale ogni essere vivente sia dominato da un’entità denominata “Cordycep”, in riferimento a ciò che comunemente chiamiamo “anima”.
Con la morte dell’organismo ospitante il Cordycep si trasferisce in un nuovo essere vivente prossimo alla nascita, e prosegue il suo viaggio influenzandone l’esistenza con strascichi e sfumature derivanti dalla vita appena conclusa.
Da ciò scaturisce il senso d’impotenza verso i propri difetti caratteriali o la frustrazione provocata dal non aver la piena padronanza di sé stessi, delle proprie emozioni e intenzioni.